La storia del brand Adidas inizia negli anni Venti in Germania a Herzogenaurach, vicino a Norimberga.
Un calzolaio con la passione per l’atletica di nome Adolf Dassler progetta le prime vere scarpe per fare ginnastica.
Nel 1924 insieme a suo fratello Rudolf (che anni dopo fondò la Puma) aprì una fabbrica di scarpe, la Gebrueder Dassler Schulfabrik. Un marchio un po’ lunghetto e complicato da memorizzare, quindi dalle iniziali del suo nome (gli amici lo chiamavano Adi) nacque l’idea di commercializzare le scarpe col brand adidas. Questa è la vera origine del nome, mentre la leggenda metropolitana secondo cui adidas è l’acronimo di “All Day I Dream About Sport” è appunto, solo una leggenda.
La fama planetaria di adidas arrivò durante le Olimpiadi di Amsterdam del 1928, quando Dassler convinse alcuni atleti a indossare le sue scarpe coi tacchetti, che facevano più presa sul terreno rispetto alle suole piatte che si usavano allora. Lina Radke è stata la prima atleta a vincere un oro olimpico per gli ottocento metri, stabilendo il nuovo record del mondo, con addosso un paio delle prime adidas mai prodotte. Alle Olimpiadi di Berlino, nel 1936, l’atleta afroamericano Jesse Owens vinse quattro ori indossando un paio di scarpe adidas, diventando così un simbolo antinazista. All’epoca, Hitler che era ossessionato dallo sport e credeva nella superiorità della razza ariana, venne contraddetto dall’evidenza che un atleta dalla pelle nera avrebbe potuto sbaragliare gli avversari bianchi.
Adidas poi ampliò il suo strapotere tecnico in tutti gli sport esistenti; strapotere che resiste fino ai nostri giorni.